Filosofia e linee guida
Nell’architettura non si deve rimanere legati e frenati da memorie storiche, retoriche e manieristiche, ritraendoci da quell’universo di “comode certezze” a cui porta questo genere di progettazione.
Ritengo si debbano invece considerare i valori di un luogo, i quali influiscono sull’analisi funzionale che deve far maturare una progettazione organica ed espressiva, da sviluppare in base alla funzionalità del progetto alla razionalità del costruire ed ai materiali scelti per l’impiego, ma sempre con il linguaggio personale del progettista ricondotto nelle sue forme espressive alle esigenze del committente.
La progettazione avviene in modo organico in base alle caratteristiche del luogo, alle esigenze ed input forniti dal committente, applicati volta per volta all’ ”organismo” edilizio su cui si interviene. Le valutazioni progettuali avvengono al fine di ottenere un risultato finale ottimizzato dal processo edilizio e dai materiali utilizzati. Le tecnologie inerenti al risparmio energetico, attivo e passivo, completano il quadro progettuale.
Le manutenzioni straordinarie sono sempre frutto di valutazioni progettuali mirate al ripristino ottimale delle diverse parti e componenti nonché dei sistemi facenti parte di un’immobile.
Gli interventi che ne scaturiscono sono, quindi, caratterizzati da scelte progettuali che tengono conto dei processi e dei metodi costruttivi più idonei al tipo di intervento, così come all’uso dei materiali e delle nuove tecnologie più indicate al ripristino delle diverse parti edilizie ammalorate o da manutenere.
La progettazione architettonica, per essere meno onerosa ed arbitraria (arbitraria a vantaggio delle imprese e a discapito del committente), è bene che sia corredata da capitolati d’appalto completi di computometrici dettagliati nelle quantità e nei materiali, fondamentali negli interventi di manutenzione straordinaria, per non lasciare alle ditte appaltatrici l’arbitrarietà di decidere il tipo di intervento ed i materiali da utilizzare.